Il significato dei caratteri “U” e “X” nella marcatura Ex

Le informazioni che devono essere riportate sulla targhetta identificativa delle apparecchiature e dei componenti destinati ad essere...

Le informazioni che devono essere riportate sulla targhetta identificativa delle apparecchiature e dei componenti destinati ad essere installati in zone con atmosfera potenzialmente esplosiva sono molte e generano spesso diversi dubbi e, talvolta, delle controversie tra i tecnici installatori e i responsabili delle verifiche ispettive.

La norma EN 60079-0 riporta le Regole generali per le costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas.

1. Le informazioni che devono essere riportate sulla targhetta

Come riporta la norma EN 60079-0, l’apparecchiatura elettrica deve essere contrassegnata in modo leggibile sulla parte principale della costruzione.

Il contrassegno, che può essere rappresentato da una targhetta inamovibile, oppure da una marcatura direttamente sul corpo dell’apparecchio o del componente, deve riportare:

  • Il nome del costruttore o il suo marchio di fabbrica.
  • La designazione di tipo data dal costruttore.
  • Il simbolo Ex, per indicare che la costruzione elettrica corrisponde ad uno o più modi di protezione.
  • Il simbolo per ciascun modo di protezione utilizzato: ( Es.: Ex d – Ex p ecc.).
  • Il simbolo del gruppo dei gas per i quali la costruzione è conforme (Es.: IIC).
  • La classe di temperatura. 
  • Il serial number.
  • Il nome o la sigla dell’ente di certificazione.
  • Il numero del certificato.

Non vogliamo entrare nel merito dei vari item riportati qui sopra, ma ci interessa, invece, approfondire il significato dei caratteri “U” e “X” che talvolta sono riportati alla fine del numero di certificato. 

Questi due caratteri creano molto spesso grande confusione, perché non sempre gli installatori e gli ispettori degli impianti sono a conoscenza del loro significato o sono in grado di interpretarlo in modo corretto.

2. La lettera “U” che identifica i componenti Ex

Per Componente Ex si intende un equipaggiamento che non può essere utilizzato da solo, ma solamente all’interno di un’apparecchiatura o di un sistema con il quale deve essere certificato.

Nella pratica comune, la maggior parte dei Componenti Ex sono le custodie vuote ‘Ex d’, che hanno superato le prove di esplosione presso un laboratorio accreditato, ma che non sono state certificate con un determinato contenuto elettrico. Queste custodie dovranno essere ri-certificate come “costruzioni” da chi le immetterà sul mercato o andrà ad installarle.

In pratica, queste custodie vengono fatte testare dal produttore per garantire la resistenza meccanica ad una eventuale esplosione interna. L’utilizzatore finale, cioè colui che praticherà i fori di ingresso e di uscita dei cavi e installerà le apparecchiature elettriche al suo interno, dovrà autonomamente provvedere ad una certificazione come apparecchiatura antideflagrante.

I componenti Ex dovranno essere marcati come la costruzione riportando la lettera “U” alla fine del numero di certificato, in modo tale che sia evidente che, per poter essere installate in zone con atmosfera potenzialmente esplosiva, devono possedere un’ulteriore marcatura che indichi chiaramente la conformità alla direttiva ATEX e il numero di certificato come costruzione.

Succede, purtroppo, che molti utilizzatori finali non possiedano le conoscenze necessarie e siano convinti di poter praticare forature sulle pareti delle custodie e installare le più svariate apparecchiature elettriche all’interno di queste custodie. Questo va contro ai principi di sicurezza delle apparecchiature ed è assolutamente vietato dalle norme.

3. La lettera “X” che indica l’utilizzo in condizioni speciali

Il simbolo “X” alla fine del numero di certificato, deve essere apposto quando l’apparecchiatura ha delle condizioni speciali per un uso sicuro.

Per fare degli esempi, ci possono essere delle prescrizioni particolari in caso di utilizzo dell’apparecchiatura in determinate condizioni ambientali, come in caso di temperatura subnormale, oppure, al contrario, a temperature molto elevate; oppure le guarnizioni potrebbero richiedere dei trattamenti particolari in caso di esposizione ad ambienti chimici particolarmente aggressivi.

Le condizioni che la norma definisce normali per tutte le apparecchiature sono le seguenti:

  • temperatura: da -20 °C a +60 °C;
  • pressione: da 80 kPa (0,8 bar) a 110 kPa (1,1 bar);
  • aria con contenuto normale di ossigeno, solitamente 21 % v/v.

L’applicazione di costruzioni elettriche in condizioni atmosferiche al di fuori di questi intervalli può necessitare, quindi, di speciali prescrizioni.

Tali prescrizioni sono dettate dal laboratorio di prova che emette il certificato e devono essere indicate dal costruttore nel manuale d’uso e manutenzione che accompagna l’apparecchiatura.

Talvolta la prescrizione può essere indicata direttamente sull’apparecchiatura, ad esempio se non si possono utilizzare solventi per pulire una superficie di plastica trasparente, altre volte, essendo le prescrizioni molto lunghe e complesse, devono per forza essere indicate nel manuale d’uso.

La lettera “X” alla fine del numero di certificato ha il compito di avvisare l’installatore, il conduttore, il manutentore e il verificatore della necessità di applicare determinate precauzioni per evitare pericoli di malfunzionamento dell’apparecchiatura e la conseguente mancata protezione antideflagrante.

Quello che molti ignorano, perché forse non hanno fatto bene attenzione alla lettura della Norma, è che anche sull’apparecchiatura ci può essere un contrassegno di avvertimento in alternativa alla prescrizione del contrassegno “X”, che riporta le indicazioni di uso in condizioni particolari.

Il costruttore dovrebbe garantire che le prescrizioni relative a speciali condizioni per un uso sicuro vengano fornite all’acquirente insieme ad ogni altra informazione particolare.

4. Conclusioni

Il significato spesso ignorato delle lettere “U” e “X” all’interno del certificato rappresenta una delle problematiche che molto spesso creano delle incomprensioni attraverso la filiera che va dal produttore delle custodie, fino all’ispettore, passando attraverso l’installatore.  Non sono argomenti semplici da comprendere e per questo vi invitiamo a studiare molto bene i punti della norma che li trattano.

In conclusione, vogliamo ricordare che il simbolo “U” e il simbolo “X” non possono mai essere presenti contemporaneamente sulla stessa targa, proprio perché uno indica un componente e l’altro un’apparecchiatura.