Impianti elettrici antideflagranti: l’impianto in cavo

L’utilizzo del cavo per la connessione di apparecchiature elettriche in luoghi con pericolo di esplosione è una pratica ormai divenuta...

L’utilizzo del cavo per la connessione di apparecchiature elettriche in luoghi con pericolo di esplosione è una pratica ormai divenuta comune. Un tempo le apparecchiature a prova di esplosione venivano collegate tra di loro attraverso dei tubi portacavi in acciaio e le entrate nelle custodie presentavano dei giunti di bloccaggio che non permettevano a un’eventuale esplosione di propagarsi attraverso le tubazioni.

Il vantaggio principale di questo sistema è rappresentato dal fatto che i cavi non vengono inseriti in tubi rigidi, ma viaggiano su passerelle e cunicoli al pari dei cavi per normali impianti industriali. L’entrata del cavo nelle custodie a prova di esplosione è possibile grazie all’utilizzo di particolari pressacavi, che permettono l’entrata dei cavi sia in modo diretto (sistema britannico), sia attraverso custodie a sicurezza aumentata (sistema tedesco).

Di seguito sono descritte nel dettaglio queste due tipologie di entrata.

ENTRATA IN CAVO DIRETTA

In questo sistema il cavo entra direttamente all’interno della custodia a prova di esplosione, attraverso un pressacavo antideflagrante che non permette a un’eventuale esplosione di propagarsi all’esterno della custodia.

Questi pressa cavi possono essere di due tipi:

  • pressacavi barriera
  • pressacavi con anello elastomerico.

Pressacavi barriera

I pressacavi barriera presentano un sistema che permette la sigillatura dei conduttori prima che questi entrino nella custodia e questo metodo garantisce che non vi possa essere propagazione della fiamma all’esterno della custodia. In questo caso i conduttori del cavo vengono sigillati con una resina in un manicotto che, inserito nel pressacavo, forma un giunto di laminazione con la parte interna del corpo.

Pressacavi con anello elastomerico

Nei pressacavi con elastomero, il cavo viene avvolto da una guarnizione che viene compressa da un sistema conico che garantisce, anche in questo caso che la fiamma non possa propagarsi attraverso il pressacavo.

Ogni pressacavo deve ovviamente possedere le caratteristiche di sicurezza della normativa EN 60079-1 e la lunghezza della sigillatura o della guarnizione deve assicurare la tenuta dell’esplosione.

Nella Norma EN 60079-14-1 esiste un grafico (vedi Figura 1) che definisce quando si possono usare i pressacavi con guarnizione elastomerica o quando sia necessario utilizzare i pressacavi barriera.

Quali pressacavi usare

Figura 1

ENTRATA IN CAVO INDIRETTA

Questo sistema è utilizzato soprattutto in paesi ove viene utilizzata la tecnologia tedesca. Prevede una cassetta a sicurezza aumentata con morsetti adeguati, nella quale arrivano i cavi e dalla quale gli stessi si dipartono attraverso pressacavi “Ex e”. Tale custodia a sicurezza aumentata, al fine di evitare la trasmissione della fiamma è connessa tramite passanti sigillati alla custodia a prova di esplosione, nella quale sono contenute le apparecchiature elettriche che potrebbero scintillare e provocare l’esplosione.

Pressacavi Ex d

I pressacavi che seguono il modo di protezione Ex d, seguono le prescrizioni della Norma EN 60079-1 e devono essere certificati e marcati. Oltre alla divisione in pressacavi barriera e ad anelo elastomerico, che abbiamo visto sopra, i pressacavi Ex d si dividono generalmente in due grandi categorie:

  • pressacavi per cavo armato
  • pressacavi per cavo normale.

I pressacavi per cavi armati a elastomero presentano due guarnizioni, la prima è quella anteriore che fa tenuta sul diametro interno del cavo e garantisce la protezione antideflagrante, la seconda, posteriore, protegge dalla penetrazione di liquidi all’interno del pressacavo, dove l’armatura è bloccata da due anelli conici che garantiscono la continuità di terra.

I pressacavi barriera per cavo armato presentano, oltre alla boccola dove vengono sigillati i conduttori, una guarnizione elastomerica posteriore che protegge dalla penetrazione di liquidi all’interno del pressacavo dove l’armatura è bloccata da due anelli conici che garantiscono la continuità di terra.

I pressacavi per cavi non armati vengono utilizzati per l’entrata diretta di cavi non armati in custodie a prova di esplosione, il bloccaggio avviene tramite una guarnizione, direttamente sulla guaina esterna del cavo, oppure, nel caso dei pressacavi barriera, dalla sigillatura dei conduttori. Esistono anche pressacavi di tipo a “barriera”. In questo caso, il cavo viene sigillato con una resina in un manicotto che, inserito nel pressacavo, forma un giunto di laminazione con la parte interna del corpo. L’utilizzo dei diversi tipi di pressacavo, come già indicato nei paragrafi precedenti, segue la norma EN 60079-14-1. Infatti, a seconda del tipo d’impianto e del volume delle custodie, è possibile utilizzare pressacavi barriera o semplici pressacavi con guarnizioni.