Già all’inizio del XX secolo, nella nascente industria automobilistica e in altri settori a forte espansione nasce la necessità di realizzare delle connessioni elettriche veloci. 

Fu così che ai sistemi a vite tipici dei morsetti si affiancarono i primi connettori elettrici. 

La ragione del successo di questi dispositivi risiedeva nella possibilità di collegare più circuiti di potenza e di segnale con una singola operazione di inserzione del connettore maschio (a forma di perno) nel connettore femmina. 

Possiamo quindi immaginare quanto il loro impiegopotesse essere apprezzato nell’industria automobilistica o in quella deglielettrodomestici, dove i prodotti che si andavano a realizzare impiegavanocentinaia se non migliaia di componenti con sistemi elettromeccanici sempre piùcomplessi e diversificati

Oggi tutti noi abbiamo familiarità con diverse tipologie di connettori elettrici. Le prese/spine di alimentazione degli elettrodomestici o le onnipresenti porte USB che ricaricano i nostri smartphone. 

 Una tipologia assai diffusa è costituita dai cavi di alimentazione di PC o televisori che vanno inseriti negli appositi slot fissi integrati nei dispositivi. 

Questi ci permettono di realizzare una connessione senza che sia necessario smontare ed aprire l’apparecchio. 

Evitare l’apertura degli elettrodomestici ha anche un altro aspetto positivo: si evitano i danni che potrebbero essere apportati involontariamente alle apparecchiature.Un rischio da evitare quando si connette un’apparecchiatura o un componente elettrico tramite connettore è l’inversione accidentale del collegamento. 

In altre parole, bisogna evitare di collegare all’incontrario due o più circuiti. 

Per questo i connettori integrano un sistema meccanico che evita questa possibilità. In primis, la forma del connettore può non permettere l’inserimento in una direzione diversa da quella prevista (ad esempio, utilizzando una forma trapezoidale). Oppure, il profilo può integrare scanalature o naselli che sono presenti in negativo nella relativa femmina.

La richiesta di sicurezza dell’apparecchio e dell’utilizzatore è ulteriormente esasperata quando ci caliamo nel settore del rischio di formazione di atmosfera esplosiva, negli impianti con zone classificate ATEX. 

Oltre agli aspetti già menzionati, si aggiunge infatti il requisito di evitare l’innesco dell’atmosfera esplosiva. 

Bisogna in altri termini soddisfare i requisiti aggiuntivi richiesti dalla serie delle norme EN/IEC 60079. Il connettore elettrico FastEx è di Cortem Group è idoneo all’uso in zone 1 e 2 classificate a rischio formazione di atmosfere esplosive per Gas. 

Per ottenere il livello di protezione EPL Gb, utilizza il modo di protezione a sicurezza aumentata ‘Ex­­­­­­-eb’, ovvero ottiene un grado di protezione superiore allo standard industriale andando ad utilizzare internamente materiali plastici con proprietà isolanti e di resistenza termica superiori. 

Il connettore FastEx è anche idoneo all’uso in zone 21 e 22 classificate a rischio formazione atmosfere esplosive per Polveri. In questo caso, il livello di protezione EPL Db è ottenuto grazie all’applicazione delle norme IEC/EN 60079-31. 

Sul piano costruttivo il FastEx presenta il corpo esterno in alluminio anodizzato ed il fissaggio tramite filettatura, completato dal grano che svolge un’azione anti allentante.Nella versione a 3 o 5 poli si presta per eseguire connessioni in campo senza dover aprire l’apparecchiatura a cui è collegata la parte fissa del connettore. Questo fa crescere il livello di affidabilità e garanzia dell’apparecchiatura alla quale il connettore è applicato. (*) 

(*) La connessione deve essere effettuata nel rispetto di quanto previsto dalle normative IEC/EN 60079-14 e degli altri regolamenti nazionali nel paese d’uso.

Connettori elettrici FastEx

In un mondo nel quale sono sempre più importanti la velocità di installazione e la sicurezza globale del sito, l’uso di connettori specifici può trovare larga applicazione.Il tema del risparmio dei costi complessivi di installazione e manutenzione è sempre di primissimo ordine ma, come sempre, dev’essere coniugato al livello di sicurezza richiesto dall’impianto finale. Questo a maggior ragione in impianti chimici e petrolchimici, di raffinazione e in altri processi industriali dove sussiste il rischio di formazione di un’atmosfera esplosiva per la presenza di gas, vapori o polveri infiammabili.