L’illuminazione nei luoghi con pericolo di esplosione

INTRODUZIONE La corretta illuminazione dei luoghi di lavoro è uno dei problemi maggiormente sentiti per garantire la sicurezza di quanti...

INTRODUZIONE

La corretta illuminazione dei luoghi di lavoro è uno dei problemi maggiormente sentiti per garantire la sicurezza di quanti operano sugli impianti. In particolar modo, negli impianti elettrici installati in luoghi con pericolo di esplosione le caratteristiche di illuminazione vengono studiate con sempre maggior attenzione, come strumento di limitazione e di riduzione delle condizioni di rischio. Circa l’80% di tutte le nostre impressioni sensoriali sono di natura ottica e necessitano della luce come veicolo di informazione. Una buona illuminazione, pertanto, non solo facilita la visione ed il riconoscimento, ma fa diminuire grandemente il pericolo di incidenti. Le apparecchiature che vengono installate in zone classificate, pertanto, devono garantire, oltre alla protezione antideflagrante, anche il corretto flusso luminoso, necessario all’esecuzione di tutte le operazioni lavorative in condizioni di massima sicurezza.

APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE

Gli apparecchi di illuminazione sono delle strutture costituite da una sorgente luminosa, da ausiliari di alimentazione ed accensione, da elementi ottici destinati ad orientare il flusso luminoso, oltre che da tutti i componenti meccanici necessari al contenimento, al cablaggio e alla posa in opera. Le funzioni di un apparecchio di illuminazione sono essenzialmente tre:

  • Contenimento e supporto: vanno a costituire un insieme protetto, contenente lampade, portalampade, alimentatori, morsetti, contro le sollecitazioni ambientali.
  • Sicurezza elettrica: deve essere realizzata in conformità con le prescrizioni delle normative EN 60598-1:2008 e EN 60598-2 e riguarda il grado di protezione adeguato, la protezione contro contatti diretti e indiretti, la protezione contro il cortocircuito ed i guasti a terra. In base al D.Lgs. 81/2008, è importante ricordare che il datore di lavoro è responsabile di garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro.
  • Funzioni illuminotecniche o fotometriche: riguardano il flusso luminoso emesso dalle lampade.

Le caratteristiche fondamentali da tenere in considerazione in un progetto illuminotecnico sono:

  • riflessione (il flusso luminoso è a forma di cono definito da un angolo di apertura);
  • diffusione (il raggio luminoso viene suddiviso in una serie di raggi divergenti);
  • rifrazione (il raggio incidente viene deviato da una lente o da un corpo trasparente prismatico di un determinato angolo).

Quando si progetta un impianto di illuminazione, oltre al tema dell’efficienza visiva si deve anche tener presente che, con il trascorrere del tempo, l’efficienza degli apparecchi di illuminazione decade a causa della perdita di flusso delle lampade dovuto all’invecchiamento e per il deposito di polvere sui riflettori e sui diffusori. Pertanto, quando si redige un progetto illuminotecnico è necessario riferirsi a dati di apparecchi invecchiati, e quindi prevedere il degrado in percentuale del flusso riferito al momento dell’installazione.

Metodi di protezione applicabili agli apparecchi illuminanti

Per l’utilizzo in zone con pericolo di esplosione è ovviamente necessario che le apparecchiature di illuminazione siano progettate, costruite e certificate secondo le normative tecniche recepite dalla Direttiva ATEX 94/9/CE. I modi di protezione che possono essere utilizzati sono i seguenti:

  • Ex "d" a prova di esplosione: la filosofia del metodo è basata sulla considerazione che non è possibile impedire ad un gas di propagarsi ovunque. Il principale vantaggio di questo metodo di protezione è che all’interno dell’armatura illuminante, costruita in modo da contenere un’eventuale esplosione, i componenti installati sono comuni componenti elettrici di facile reperibilità.
  • Ex "e" a sicurezza aumentata: lo scopo di tale metodo è quello di assicurare misure di sicurezza tali da impedire la formazione di archi o scintille. Il principale vantaggio di questo modo di protezione è la sua semplicità costruttiva e, soprattutto, applicativa. Uno degli svantaggi consiste nel fatto che i componenti oltre a non essere di facile reperibilità sul mercato devono essere singolarmente protetti.
  • Ex "n" semplificato: la sua applicazione alle costruzioni elettriche le rende incapaci di provocare l’innesco dell’atmosfera esplosiva durante il funzionamento ordinario. Il principale vantaggio è la sua semplicità costruttiva e, soprattutto, applicativa. Anche in questo caso, gli apparecchi necessitano di componenti prodotti specificatamente per il tipo di armatura, inoltre il suo uso è limitato alla Zona 2.

CONCLUSIONI

Un metodo di protezione universale e perfetto purtroppo non esiste, tuttavia è importante sapere che qualunque metodo risulta essere valido se viene applicato seguendo i criteri propri di costruzione e, soprattutto, viene mantenuto nello stato originale di sicurezza da un’accurata manutenzione.